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Agricoltura: nutrire il Pianeta, e non solo, per salvarci.

Quasi 10 miliardi nel 2050. E’ questa la stima che fa l’Onu dell’aumento della popolazione mondiale. Quasi 10 miliardi di bocche da sfamare. E’, dunque, l’agricoltura  a ricevere la “chiamata alle armi”. E’ da essa che si trarrà sostentamento. Alcuni studi dimostrano, però, quanto possa essere fondamentale il suo ruolo, non solo come bacino da cui estrarre materie prime destinate al fabbisogno umano e non, ma come contenitore di CO2 per salvarci dall’ormai sempre più definito declino della razza umana.

COME?

  • Con la mitigazione dell’effetto serra;
  • Con la conservazione e il miglioramento della biodiversità animale e vegetale;
  • Con il miglioramento della fertilità dei suoli;
  • Con l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua
  • Con la produzione di biomasse per la loro trasformazione in energia.

“Contenitori di carbonio”, è così che vengono definiti i suoli agricoli.

Il corretto utilizzo dei terreni potrebbe ridurre, di gran lunga la quantità di CO2 presente in atmosfera. Si stima che la concentrazione di CO2 in atmosfera è oggi pari a circa 390 ppm , dove ppm significa parti per milione, ovvero per ogni milione di particelle di varia natura, presenti in atmosfera, 390 sono di anidride carbonica. 

Considerando che la maggior parte di CO2 viene assorbita dagli Oceani e che, però, tale capacità è continuamente minacciata dall’alterazione degli ecosistemi e dall’aumento della temperatura terrestre, come può l’agricoltura, conseguenza di un’intelligente attività antropica, aiutare gli Oceani, accumulando carbonio?

Qualche dato per capire quanto sia importante agire sui suoli ed agire in fretta. Basti pensare che un aumento dello 0.1% del contenuto  di carbonio in tutti i suoli agricoli italiani corrisponderebbe al 50% di riduzione di tale gas prodotto dalle attività antropiche in Italia. Quindi per un aumento piccolissimo si avrebbe una significativa riduzione della percentuale di CO2 presente in atmosfera.

QUALI SONO LE STRATEGIE E GLI INTERVENTI DA ATTUARE?

Le strategie rientrano nella cd. AGRICOLTURA CONSERVATIVA e permettono di  sequestrare nel terreno quantitativi di anidride carbonica superiore rispetto a tecniche di tipo tradizionale. 

L’ Associazione Italiana per la Gestione Agronomica Conservativa del Suolo (AIGACOS) ha stimato che in cinque anni di agricoltura conservativa è possibile sequestrare 12.220 kg di CO2 per ettaro coltivato.

  • Adottare la non lavorazione o la minima lavorazione del suolo. Il cotico erboso che ne rimarrà consentirà di aumentare la superficie fotosintetizzante e, quindi, la capacità di sequestro del carbonio da parte del suolo.
  • Utilizzare tutti gli scarti ( ad es. di potatura), allontanando dai suoli solo la parte da commercializzare.
  • Utilizzare fonti di carbonio “esterno” come concimi, quali letame e compost, evitando o riducendo l’ uso di concimi minerale, per la cui sintesi e commercializzazione è necessario svolgere attività responsabili di emissioni di CO2 in atmosfera.
  • Favorire la riduzione della respirazione del suolo con la non lavorazione dello stesso e l’utilizzo di un metodo irriguo in grado di bagnare solo la sua superficie.
  • Aumentare l’efficienza dell’acqua, dei concimi e della luce attraverso l’uso di tecnologie precise.

Alla base di ogni intervento è necessario concentrarsi prioritariamente in uno sforzo di divulgazione delle informazioni. Sensibilizzare gli agricoltori su sostenibilità e ambiente diventa, quindi, una necessità primaria che non esclude, semmai incorpora, quella che vede coinvolti i consumatori. Questi ultimi, infatti, devono essere messi nella condizione di conoscere non solo la provenienza e le qualità nutrizionali di un prodotto ma anche l’impronta di carbonio e dell’acqua.

QUALI ALTRI VANTAGGI COMPORTA L’AGRICOLTURA CONSERVATIVA?

  • Aumentando il carbonio nel suolo, migliora la sua fertilità chimica e microbiologica. Produzione e qualità del prodotto ne beneficeranno.
  • Miglioramento delle caratteristiche idrologiche dei suoli, della macroporosità e della loro capacità di trattenere le acque piovane.
  • Riduzione del consumo di carburante utilizzato dai mezzi agricoli per l’aratura. Sti stima che la lavorazione dei terreni convenzionale tramite aratura comporta infatti un consumo di gasolio di 80 l/ha pari a 300 kg/ha di CO2 emessa, mentre le tecniche di “non lavorazione” o di “minima lavorazione” possono richiedere intorno a 10 l/ha di gasolio, riducendo le emissioni a 90 kg/ha di CO2.

PROMUOVERE UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE rientra tra gli obiettivi (SDG 2) dell’ONU. Ancor di più essere consapevoli dell’importanza dei suoli come serbatoio di carbonio, ci permette di concentrare azioni di mantenimento e miglioramento degli stessi.

I primi 30 cm di suolo di tutto il mondo contengono circa il doppio di carbonio rispetto all’intera atmosfera. E’ quanto afferma la FAO (L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura).

Il suolo diventa, così, il secondo serbatoio di carbonio dopo gli Oceani, superando le foreste e le altre forme di vegetazione in quanto a capacità di assorbimento di CO2.  

Alcuni punti  ci aiutano a comprendere, ancor di più l’importanza del mantenimento dei suoli. 

• Attraverso una gestione sostenibile del suolo potremmo produrre in media il 58 per cento in più di cibo. Preservare il suolo è essenziale per raggiungere Fame Zero. Il 95 per cento del cibo viene prodotto sui soli.

• Circa l’80 per cento delle calorie media consumate nel mondo provengono da raccolti coltivati nel suolo.

• Possono servire 1000 anni per formare un cm di suolo.

• Il suolo può sequestrare circa 20.000 mega-tonnellate di carbonio in 25 anni, oltre il 10% delle emissioni di gas serra.

• I suoli filtrano sedimenti, pesticidi, nutrienti per le piante, sali, batteri, virus, metalli pesanti, elementi chimici organici dalle risorse di acqua dolce.

• Ci sono più organismi viventi in un cucchiaino di terra che persone al mondo.

• La maggior parte degli antibiotici conosciuti proviene da batteri originati dalla terra, incluso la penicillina.

Prendiamoci cura dei suoli. Divulghiamo le informazioni. Condividiamo le nostre conoscenze e nutriamo la nostra sensibilità per un obiettivo comune.

 In fondo:

“È inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra.(François Mauriac)

Romina Lardo
Nasco sotto il Sole caldo al Nord dell'Equatore, là dove il Vespucci rivide una piccola Venezia. Volo, con la mia famiglia, nella Mesopotamia del Sud, quella Italiana. Due fiumi, Sciaura e Maglia, in Basilicata, a farmi sognare quell'"oltre" sul quale ho costruito ponti di parole. Per raccontare. Una Storia. Un'Impresa. Perché le parole restano la migliore connessione tra animi. Che sia un'Azienda o una Famiglia. Un Progetto. Qualsiasi "Oltre" in cui credo vale la pena raccontarlo.

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