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Bilancio di sostenibilità: tutto ciò che bisogna sapere

Mentre l’estate è alle porte e si intravedono le prime richieste di ferie, per le aziende è tempo di essere critici e farsi un autoesame. Infatti in questo periodo vengono redatti e pubblicati i bilanci di sostenibilità 2021. Bilanci per alcuni aspetti complessi, ma fondamentali per poter produrre in modo sostenibile.

Cos’è un bilancio di sostenibilità?

È un vero e proprio documento, redatto dalle aziende, che non dichiara la situazione finanziaria o patrimoniale dell’azienda stessa, bensì prende in considerazione i risultati economici e soprattutto sociali e ambientali prodotti dall’azienda in un anno.

Qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere?

Gli obiettivi principali sono:

  • Informare
  • Essere trasparenti, in particolar modo nei confronti degli stakeholder, che possono variare dai dipendenti, ai clienti, passando per gli investitori
  • Ottenere un piano d’azione che sia sostenibile, tenendo anche conto dell’Agenda2030
  • Migliorarsi di anno in anno, tramite l’analisi dei dati

Quando nasce il bilancio di sostenibilità?

Il bilancio di sostenibilità è stato introdotto nel 2001 dall’Unione Europea nel Libro verde della Commissione, quest’ultimo è una comunicazione fatta dall’UE su determinati problemi a volte da disciplinare, come l’impatto delle aziende sull’ambiente. La Commissione Europea definisce il bilancio di sostenibilità come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Il bilancio di sostenibilità è obbligatorio per tutte le aziende?

Non per tutte, infatti è stato emanato un decreto legislativo che rende obbligatoria la stesura del bilancio di sostenibilità. Secondo il d.lgs. n. 254/2016, sono obbligati le: “imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico e gli enti di interesse pubblico che sono imprese madri di un gruppo di grandi dimensioni, in ciascun caso aventi in media più di 500 lavoratori, nel caso di un gruppo, da calcolarsi su base consolidata”. Per base consolidata si intende un totale patrimoniale pari a 20.000.000 di euro o un totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni di 40.000.000 di euro. Tuttavia anche altre aziende o enti no profit possono redigere il proprio bilancio. Ad oggi le aziende italiane che presentano il bilancio sono molteplici, ad esempio: Tim, Acea ma anche Ferrovie dello Stato Italiane.

Quali criteri vengono seguiti?

Per ottenere un ottimo bilancio di sostenibilità occorre seguire delle linee guida chiamate GRI Standard, acronimo di Global Reporting Iniative Standard. Tramite questi parametri si può avere una rendicontazione univoca e si può capire quanto e come un’azienda impatta sull’ambiente, sull’economia e sulla società.

Alcuni di questi parametri sono:

  • Presenza sul mercato
  • Anticorruzione
  • Biodiversità
  • Emissioni
  • Salute e sicurezza sul lavoro
  • Non discriminazione
  • Diversità e pari opportunità
  • Valutazione del rispetto dei diritti umani

Il bilancio di sostenibilità viene redatto una volta l’anno, facendo riferimento all’anno precedente. Dunque seguendo i GRI sopraelencati e molti altri, tutte le aziende hanno l’opportunità di migliorarsi, continuando a fatturare certamente ma facendo anche attenzione al benessere dell’uomo e dell’ambiente.

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