spot_img

Lucilla Titta, responsabile del progetto Smartfood e il binomio Scienza Della Nutrizione e Comunicazione

Biologa nutrizionista, ricercatrice all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano nel Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto IEO, Lucilla Titta, coordinatrice del progetto Smartfood sin dalla sua nascita, nel 2011, ci racconta con entusiasmo e passione il suo impegno nella ricerca.

Abbiamo chiacchierato con lei, per aggiungere valore alla volontà della nostra Azienda, Planeat.eco, di sostenere, attraverso il nostro servizio, il progetto di divulgazione scientifica nell’ambito di nutrizione e salute di Smartfood, un programma che nasce proprio allo IEO, promosso dalla Fondazione IEO-MONZINO

Smartfood ha come scopo quello di creare e diffondere messaggi condivisi dalla comunità scientifica, combattere disinformazione e asimmetria informativa, indurre una scelta alimentare consapevole per promuovere salute e prevenzione.

Cosa l’ha spinta ad occuparsi del progetto Smartfood?

<<Sono laureata in Alimentazione e Nutrizione Umana e ho svolto il mio dottorato di ricerca presso il dipartimento di oncologia sperimentale allo IEO. I primissimi studi si sono concentrati sull’attività biologica di alcuni composti presenti negli alimenti che avevano un effetto sulle patologie cronico-degenerative. Dall’obesità alle malattie cardiovascolari. Gli interessi della mia ricerca, in seguito, si sono spostati più nell’ambito epidemiologico, per capire come agiscono certi patters alimentari sulla salute di una popolazione. Analizzare gli stili e le abitudini alimentari che possono influenzare l’insorgenza di patologie è diventato, quindi, il focus principale della Ricerca. >>

In che modo si inserisce l’ impegno con Smartfood, nella sua Ricerca?

<<Credo nell’importanza della divulgazione scientifica nell’ambito della nutrizione e salute. Visto che sulla Rete sono molto diffuse false informazioni, è importante che ci siano voci autorevoli che spieghino su quali dati sono basate le Raccomandazioni Internazionali. Per me è molto importante che rimanga forte il legame Scienza e Comunicazione nell’ambito della Salute. E’ per questo motivo che ho impiegato tutte le mie energie nel programma Smartfood. L’obiettivo è, infatti, fornire alla popolazione strumenti pratici e quotidiani da adottare per avere una maggiore aspettativa di vita.>>

Come si evoluto, dal 2011, il Programma?

<< Inaspettatamente, la parte della Comunicazione, iniziata timidamente sui social, è diventata quasi predominante. A tal punto da creare dei veri percorsi di formazione e di collaborazione con Istituzioni, Aziende e Scuole. Resta, ovviamente, sempre forte la nostra attenzione alla Ricerca che ci permette di dare alla Comunicazione il carattere di Autorevolezza necessario in questo settore>>

 C’è stato un cambiamento nell’ambito della Ricerca

<<Ci tengo a dire che la Ricerca non è più focalizzata su cosa la Scienza scopre rispetto ad Alimentazione e Salute. E’ più focalizzata sul comportamento delle Persone riguardo alle informazioni su Alimentazione e Salute. In questo modo, scoprendo come le persone si comportano e come reagiscono rispetto al numero elevato di informazioni disponibili, sappiamo meglio come veicolare i contenuti che vogliamo comunicare>>

Ci può fare un esempio?

<< Abbiamo condotto uno studio, insieme ad altri Istituti Oncologici d’Italia, con capostipite l’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona), attraverso la somministrazione di questionari a Donne affette da tumore al seno, per capire quali abitudini alimentari avevano cambiato in seguito alla diagnosi. In questo modo abbiamo avuto molte informazioni su questa parte della popolazione. Sorprendentemente, ad es, abbiamo scoperto che la fake news sul binomio latte vaccino-cancro non aveva preso piede. Le pazienti, infatti, non avevano cambiato il loro consumo di latte e derivati. Questo ci ha consentito di non concentrare le nostre energie nel sottolineare che non ci sono dati sull’aumento del rischio tumore a causa del consumo di latte e derivati. Ci siamo focalizzati, dunque su altri obiettivi. La ricerca, in questo caso, fa da supporto alla Comunicazione, rendendola efficace e mirata. I dati statistici significativi ci consentono di orientare meglio i nostri messaggi.>>

Durante questi sondaggi, c’è stato qualche dato che non si aspettava?

<< La correlazione latte-tumori sicuramente ha sorpreso un po’ tutti. Quello che, però, mi ha spiazzata è che le over 65 ripongono poca attenzione all’alimentazione. E’, su questo, sentiamo la necessità di studiare delle tecniche di coinvolgimento. Anche per quanto riguarda la relazione alimentazione-invecchiamento cognitivo, stiamo seguendo degli studi approfonditi per meglio orientare i nostri interventi dal punto di vista della comunicazione.>>

Come si rapporta la popolazione “over 65” con il web, importante funnel di comunicazione?

<< In seguito alla Pandemia, molte cose sono cambiate. Confidiamo che, anche per loro, ci sia stata la possibilità di prendere più confidenza con il web. Noi cerchiamo di rendere più efficace e semplice la comunicazione.>>

E le altre fasce di età?

<< Nella fascia 25-35 sappiamo che quando ad una comunicazione sull’alimentazione si affiancano temi sostenibili è molto semplice coinvolgerli. Nel caso della collaborazione con https://planeat.eco/, fornire kit con le porzioni delle nostre ricette e usare packaging compostabili e prodotti di un’Azienda che si poggia su temi sostenibili, riuscire a raggiungere quel target è sicuramente meno complicato vista la loro sensibilità ai temi.>>

Quali sono i canali sul web da voi utilizzati?

<<I social e il sito, sicuramente. Abbiamo, con entusiasmo, constatato che trovano un buon riscontro i Podcast. Abbiamo molte aspettative sulla parte audio, come strumento efficace.>>

Quali sono i progetti futuri?

<< Stiamo avviando un progetto di formazione per gli insegnanti per aiutarli a trasmettere i concetti di scienza dell’alimentazione in maniera più coinvolgente ed aggiornata.>>

Cosa pensate di Planeat.eco?

<< È la prima volta che collaboriamo con un’Azienda che produce meal kit. Abbiamo valutato con il nostro comitato scientifico la condivisione, soprattutto, dei valori fondanti. Il progetto di Planeat è in linea con la nostra missione e le nostre esigenze.>>

Come lo vede il Futuro?

<< Il mio lavoro mi ha permesso di mettermi sempre a disposizione della Scienza. Il mio cambiamento è partito quando, nei primi dieci anni del Duemila, sono passata dal laboratorio alla parte più comunicativa della Scienza. Il mio obiettivo è arrivare alle persone, non con nuove scoperte sul cibo, ma di capire quali sono le abitudini alimentari che consentono una buona qualità di vita. Comunicare l’importanza della sana alimentazione senza cadere nell’idea che sia qualcosa di elitario per alto spendenti. L’alimentazione è qualcosa di democratico. Questo mi muove tuttora. Dieci anni fa c’era meno consapevolezza. E’ per questo che, per me, è stata una sfida. Oggi, mi rendo conto, che il saper veicolare le informazioni sull’alimentazione sia un importante strumento per tutelare il Pianeta. E’ noto quanto gli allevamenti intensivi e le coltivazioni siano la principale fonte di inquinamento ed immissione di CO2 in atmosfera. Quello che possiamo fare noi è non estremizzare i concetti e cercare di educare alla sostenibilità.>>

A proposito di sostenibilità, che cos’è per Lei?

<<Per me la sostenibilità è di tre tipi: ambientale, nutrizionale e economica. Una corretta alimentazione, con quantità sostenibili di meterie prime alle quali posso, nella giusta proporzione attingere e che posso economicamente permettermi, è il punto di partenza per tutelare l’ambiente. Io lavoro seguendo queste coordinate e mi impegno per un Futuro migliore.>>

Come vede il cibo del futuro?

<< Leggo molto a tal proposito. Insetti, carne coltivata in laboratorio. Tecnologia ed Economia stabiliranno la direzione da seguire. Sono molto incuriosita. Vedremo!>>

Che consiglio darebbe ai nostri lettori?

<< Prima di prendere decisioni in merito alla propria alimentazione, escludendo alcune categorie di alimenti, ad esempio, o di includerle quando non si sono mai consumate, di documentarsi bene. Sul nostro sito https://smartfood.ieo.it/ o si siti istituzionali si possono trovare informazioni attendibili.>>

Con enorme piacere seguiremo il suo consiglio. Grazie Titta Lucilla. E’ stato interessante parlare con Lei.

Romina Lardo
Nasco sotto il Sole caldo al Nord dell'Equatore, là dove il Vespucci rivide una piccola Venezia. Volo, con la mia famiglia, nella Mesopotamia del Sud, quella Italiana. Due fiumi, Sciaura e Maglia, in Basilicata, a farmi sognare quell'"oltre" sul quale ho costruito ponti di parole. Per raccontare. Una Storia. Un'Impresa. Perché le parole restano la migliore connessione tra animi. Che sia un'Azienda o una Famiglia. Un Progetto. Qualsiasi "Oltre" in cui credo vale la pena raccontarlo.

Articoli Correlati

Seguici sui social

2,081FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Articoli Recenti