Nel gennaio del 1995 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato la giornata internazionale per la lotta alla desertificazione e alla siccità, si celebra il 17 giugno di ogni anno. Ma perché si deve lottare contro la desertificazione e la siccità? Perché, non è una novità, l’uomo con le sue cattive azioni è causa del cambiamento climatico: cambiando il clima, si modificano anche i biomi che caratterizzano il nostro pianeta, ossia i vari ambienti terrestri e marini caratterizzati da diversi tipi di flora e fauna. Sono esempi di biomi la tundra, la taiga, la steppa e il deserto, appunto.
Quando un territorio diventa un deserto?
La desertificazione è un processo graduale ma irreversibile. Graduale perché il terreno viene sfruttato a mano a mano. Da chi? Certamente dall’uomo, che utilizza una determinata zona per il pascolo o ancora per l’agricoltura intensiva e non sostenibile. Allora pian piano il terreno perde le sue forze e i suoi nutrienti, diventando arido e in tutto e per tutto simile ad un deserto.
Quali sono le cause della deforestazione?
Come già detto tutto dipende dall’azione dell’uomo. Infatti i terreni vengono deteriorati non solo dall’agricoltura intensiva, ma anche dalla deforestazione e dall’urbanizzazione.
- La deforestazione viene messa in atto dagli uomini per dar vita a nuovi e immensi campi agricoli. Ma senza alberi aumenta la presenza di anidride carbonica sulla terra e di conseguenza si intensifica l’effetto serra e si alzano le temperature. Fenomeno che a sua volta potrebbe essere contrastato grazie alla decarbonizzazione, insomma dobbiamo renderci conto che tutto nel nostro mondo è collegato e fa parte di una catena inscindibile;
- L’urbanizzazione si ha quando l’uomo nota una distesa non abitata e decide di lanciargli su una colata di cemento, per dar vita a nuovi quartieri residenziali o centri commerciali, e così via. Ovviamente tutto ciò ha un impatto sull’ambiente, di solito negativo, perché viene alterata la biodiversità e aumenta l’inquinamento.
Nel mondo quali sono le zone più a rischio?
Possiamo affermare che la maggior parte del nostro pianeta rischia la desertificazione, se l’uomo non cambia e non rende sostenibili le proprie attività. Ad oggi secondo l’Atlante mondiale della desertificazione circa il 40% delle terre emerse rischia la totale desertificazione. Ciò che preoccupa è che questa percentuale salirà al 90% entro il 2050, se non verranno presi provvedimenti.
Le zone più a rischio si trovano nel continente africano, ma come già detto tutto il mondo è in pericolo: Spagna, Malta, Sudamerica e Asia. In Italia le regioni più a rischio si trovano al sud: Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Cosa può fare l’uomo per evitare la desertificazione?
È semplice: non deve fare tutto ciò che ha fatto finora!
Dunque bisogna coltivare e allevare in modo sostenibile, creare meno centri urbani e piantare più alberi. Non a caso il tema dell’edizione 2022 della giornata contro la desertificazione e siccità è proprio: “Rising up from drought together”, ossia Risollevarsi dalla desertificazione insieme. Perché solo insieme potremo cambiare e migliorare il nostro pianeta.
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