spot_img

Cosa vuol dire Decarbonizzare

Nuovi termini, negli ultimi anni, sono entrati a far parte del  nostro vocabolario, basti pensare a quante volte sentiamo pronunciare la parola Covid. Poi ci sono altre parole da sempre esistite, ma parole a cui non avevamo prestato attenzione: mascherine, gel disinfettante e pandemia.

Nell’ambito sostenibile e non solo, un’altra parola ci risuona nelle orecchie, parola dalla pronuncia difficile ma fondamentale per il nostro vivere: decarbonizzazione. Parola complessa ma concetto molto importante che può essere riassunto con una sola frase: bisogna eliminare l’uso di combustibili fossili.

Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Ci si può chiedere perché l’uomo deve ridurre l’uso di combustibili fossili se li ha sempre usati, oppure come può ridurli se la produzione mondiale ruota intorno all’uso di essi?

Non sono domande semplici alle quali rispondere, ma possiamo provare a cercare la risposta facendo un salto indietro nel tempo, comprendendo insieme perché la decarbonizzazione è un processo importante, che deve essere messo in atto da tutti, ora e qui.

Partiamo dall’inizio. Il contrario di decarbonizzazione è carbonizzazione. Ma di cosa stiamo parlando? È un processo iniziato nel periodo Carbonifero, circa 345 milioni di anni fa, quando la materia organica ormai in fase di decomposizione perdeva atomi di ossigeno e idrogeno, arricchendosi di carbonio. Da qui la nascita del carbone e gradualmente dei giacimenti che lo contenevano.

Ma cosa c’entra questo con l’uomo?

C’entra perché l’uomo ha scoperto quelle miniere e grazie a quel combustibile si è evoluto. Quando? Agli inizi del 1800, inizialmente in Inghilterra e poi velocemente nel resto d’Europa. Come? Utilizzando il carbone per far alimentare il fuoco che trasformava l’acqua in vapore avviando i motori. Così il carbone cominciò ad essere usato nelle industrie, che velocemente triplicarono i guadagni, per i trasporti e successivamente per illuminare le città.

Oggi non viene utilizzato su larga scala come nel passato. Perché? Perché è uno dei combustibili fossili più inquinanti, che inquina già nella fase di estrazione rilasciando particelle nell’aria. Quando viene utilizzato, invece, la combustione del carbone combinandosi con l’aria crea anidride carbonica (CO2). Quest’ultima viene prodotta anche da noi tramite la respirazione, quindi non è facile ridurre la sua emissione. Ma perché è pericolosa? Perché riduce la presenza di ozono sulla Terra, facendo aumentare l’effetto serra e il surriscaldamento globale.

Come ridurre l’emissione di anidride carbonica?

Utilizzando meno carbone. Ecco che entra in gioco la decarbonizzazione. Ossia quel processo che riduce l’emissione di sostanze nocive come carbone, gas e petrolio.

Come ridurre la dispersione di sostanze nocive nell’ambiente?

Davanti a questa domanda ci si aprono due strade, non sono due strade parallele bensì si incontrano per raggiungere un obiettivo comune: un pianeta green.

  • Lungo la prima strada troviamo le industrie, e il ruolo importante che rivestono. Infatti la maggior parte delle sostanze disperse nell’aria vengono prodotte proprio dagli stabilimenti ormai onnipresenti sul pianeta.

Azioni dell’industria a favore della decarbonizzazione

Si potrebbero utilizzare altri combustibili fossili che rilasciano meno anidride carbonica come il gas naturale. Tuttavia la soluzione ideale è l’uso di energie rinnovabili come il fotovoltaico, l’energia eolica o ancora l’uso dell’elettricità come per le auto green.

  • A percorrere la seconda strada è il singolo uomo. Come già detto, in parte, l’uomo inquina anche solo respirando.

Quali sono le cause della produzione di anidride carbonica?

L’uomo produce anidride carbonica quando tiene una lampadina accesa, quando percorre molti km con la sua auto, quando tiene il freezer attivo, quando avvia una lavatrice e perfino quando fuma.

Azioni pratiche per favorire la decarbonizzazione

Ovviamente ridurre al minimo queste cattive abitudini, a molti ancora sconosciute. Ad esempio basterebbe:

utilizzare lampadine a LED,

  • avviare la lavatrice solo quando è totalmente carica,
  • camminare di più a piedi,
  • usare mezzi pubblici,
  • spegnere tutti i dispositivi che non ci servono soprattutto quando non siamo in casa,
  • smettere di fumare, che non solo fa male all’ambiente ma anche alla salute dell’uomo stesso.

Decarbonizzare il pianeta è importante, e il processo deve accadere in fretta. Per questo l’Europa e l’Italia si sono posti degli obiettivi da raggiungere nei prossimi decenni.

Durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 26) tutti i paesi leader del mondo hanno deciso che bisogna diminuire l’emissioni di sostanze nocive almeno del 55% entro il 2030. E risale proprio a quest’ultimo periodo, il 21 febbraio, la notizia dell’accelerazione della messa in atto delle azioni decise durante la conferenza. Ma l’obiettivo finale è quello di azzerare l’emissione di gas serra entro il 2050, così da raggiungere la neutralità climatica. Dunque che fare? Bisogna incrementare il processo di decarbonizzazione, anzi in alcuni casi iniziarlo. Come? Come abbiamo visto, partendo dalle industrie, passando per le fonti rinnovabili, le lampadine e le auto green. Perché mancano solo 28 anni e il nostro pianeta non ha più tempo da perdere.

Articoli Correlati

Seguici sui social

2,081FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Articoli Recenti